Il Pinot Nero
Il Pinot Nero (noto anche come Pinot Noir o Blauburgunder) è un’uva a bacca nera. Può essere vinificata in bianco, in rosé e in rosso ed è uno dei vitigni più famosi, più eleganti e allo stesso tempo più complessi del mondo.
Il suo nome probabilmente significa “piccola pigna” e deriva dalla forma del grappolo e degli acini. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi: viene coltivato da almeno 2000 anni in Francia. In particolare la zona di riferimento è la Borgogna.
Il Pinot Nero ieri e oggi
Nel corso dei secoli questo vitigno ha subito varie mutazioni, generando uve “più chiare” (all’opposto della mutazione relativa alla Malvasia Rosa), come il Pinot Grigio e successivamente il Pinot Bianco.
Nonostante sia un’uva molto difficile da vinificare, il Pinot Nero è diffuso in tutto il mondo. In particolare, oltre alla Francia, lo troviamo in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Italia. Qui si è adattato meglio al clima del Trentino-Alto Adige, ma anche in Franciacorta e Oltrepò Pavese.
Diverse vinificazioni
Se vinificato in bianco, diventa spesso la base di molti spumanti Metodo Classico, come lo Champagne per il quale vengono utilizzati anche Chardonnay e Pinot Meunier.
Vinificato in rosso, è una sfida per tutti gli enologi. Questo perché matura precocemente, è delicato e sensibile sia al clima che al terreno. Gli ingredienti necessari per un ottimo Pinot Nero sono quindi la vocazione del terroir, un’annata ottimale, la bravura dei viticoltori e una corretta vinificazione. Unendo questi elementi, si possono creare alcuni tra i vini più eleganti, fini e complessi del mondo.
Come vino fermo, è di colore rosso scarico e al naso emana aromi di frutti rossi. Questi stessi profumi con l’invecchiamento evolvono in note più complesse. In bocca, invece, ha tannini delicati e un’acidità spiccata.
Il Pinot Nero in Mossi 1558
Alla Cantina Mossi vinifichiamo il Pinot Nero sia in bianco, per lo Spumante Metodo Classico CA’ DEL MORINO, sia in rosso, per l’INFERNOTTO Riserva.